Calafuria - Venerdì 24 settembre 2010

Dopo un'accurata valutazione delle condizioni meteo, questa settimana abbiamo giocato d'anticipo e noi fortunati che lo possiamo fare (Gabriele e Roberto) abbiamo deciso di anticipare la consueta immersione settimanale al venerdì.

In verità avrebbe potuto partecipare anche il nostro capo squadriglia Umberto, che notoriamente di lavoro non muore, ma una piccola ernia, che tutti noi sprofondoni ci auguriamo possa passargli al più presto, lo ha costretto a rimanere a riposo.

Assenti giustificati tutti gli altri, il dottor Alfredo H.Lecter (in sala operatoria, che per lui è come la cucina di casa), Marco (fra fotocopiatrici e registratori di cassa), Walter (al manettone) e il nonno Marcello (ufficialmente alla cassa della banca, ma con il pensiero già in pensione e forse anche al capezzale del nostro compagno nonché del “Suo” caro ritrovato amico infortunato.....).

Fatte queste premesse, veniamo all'immersione. Abbiamo optato per un giro un po' più conservativo rispetto al normale (forse Umberto l'avrebbe definita una nic....a), anche perché all'ingresso in acqua il mare dava l'impressione di salire, spinto da una consistente brezza proveniente da SSE.

Entrambi con monobombola da 18 litri (EAN 29%) e laterale da 9 litri (EAN 40%).

Discesa di fronte al ristorante sul pianoro di circa -10 mt. Dopo il segnale di ok, rotta per 240° fino a trovare la prima cigliata, dopodiché per 270/300° fino all'imboccatura della grotta del grongo (-24 metri) (15 minuti).

Dalla grotta rotta per 240° fino alla prima gorgonia, detta anche la sentinella a quota -37 mt., di cui si allega documentazione fotografica. Visibilità discreta anche sul fondo, nessun termoclino (20°). Abbiamo cercato vanamente le gorgonie che si trovano al limitare tra la cigliata successiva ed il sabbione, ma la sorte ci ha riservato comunque un bell'incontro. Ci siamo imbattuti in una stella gorgona di discrete dimensioni. Il tempo di un paio di fotografie ed abbiamo puntato nuovamente per 270/300° fino a ritrovare dapprima la franata dell'isola (versante SSE) e successivamente mantenendo la stessa sulla nostra destra, il paretone verticale sul versante WSW. Prima di arrivare al paretone abbiamo fatto un incontro con tre aragoste, di cui due particolarmente grosse.

Segnalati i 100 bar nella bombola di fondo abbiamo iniziato la risalita. Il tempo di fondo è stato di circa 40 minuti di cui 25 trascorsi sotto i 35 metri (profondità massima -41 mt.). Dopo aver effettuato il cambio miscela (-23 mt.), abbiamo optato per effettuare il rientro passando nuovamente davanti alla grotta del grongo, alla cui imboccatura è situato un bello spirografo che però non abbiamo fatto in tempo a fotografare. Il rientro è stato effettuato in cigliata, mantenendo una batimetrica intono ai -20 metri, nella speranza di poter vedere qualche pesce di passo, ma niente da fare complice forse la visibilità peggiorata anche a causa del cielo nuvoloso.

Arrivati sotto la torre abbiamo smaltito gli ultimi minuti di decompressione accumulati (al massimo 30 minuti) oltre alla sosta di sicurezza ed abbiamo terminato la nostra bella immersione pomeridiana. Tempo totale di immersione 101 minuti.

Un carissimo saluto a tutti gli sprofondoni da Gabriele e Roberto (Bobo)... arrivederci alla prossima settimana sperando che il tempo sia clemente e nel rientro di tutto il gruppo al completo.

Ah dimenticavo..... per concludere, in questo momento di grande incertezza, di presunte attività di dossieraggio, in cui non si capisce più cosa sia vero e cosa sia falso, di chi sia la casa di Montecarlo, se il governo ed il parlamento riusciranno a terminare il proprio mandato e se ci saranno a breve nuove elezioni, io e Roberto vorremmo indire un sondaggio on-line. La domanda è la seguente: alla luce delle ritrovate e rinnovate amicizie, quale potrebbe essere, fra le seguenti, la causa più probabile della sciatalgia che ha colpito il nostro capo squadriglia Umberto?

a) ernia da tecnigrafo

b) ernia da vendemmia

d) ernia da saponetta

Votate numerosi !!!! e Forza Umberto, un sincero augurio di pronta guarigione.